giovedì 18 gennaio 2018

L’ipertensione. A cura della Dott.ssa Florinda Igual Perez


L’ipertensione arteriosa sistemica è una condizione clinica in cui la pressione arteriosa risulta più alta rispetto agli standard fisiologici considerati normali. Si considera un “killer silenzioso” perché agisce nell’ombra ma può degenerare in complicanze severe.
Esistono due tipi di ipertensione arteriosa sistemica: primaria o essenziale (la più frequente) e secondaria (5-10% dei casi, causata da altre malattie che colpiscono i reni, le arterie, il cuore e il sistema endocrino).
Nelle nuove linee guida americane (AHA, ACC) sull’ipertensione scompare la categoria della ‘pre-ipertensione’ (con valori 120-139 mmHg per la sistolica e 80-89 mmHg) e si abbassa il livello di normalità a 120/80 mmHg; le nuove linee guida raccomandano anche di intervenire più precocemente nella storia naturale dell’ipertensione per prevenire ulteriori aumenti della pressione e le complicanze ad essi correlate.
L’iter diagnostico quando c’è un sospetto d’ipertensione arteriosa sistemica consiste nell’effettuare una visita cardiologica con elettrocardiogramma ed ecocardiogramma color-Doppler. Si può eseguire anche Holter Pressorio per valutazione della pressione arteriosa nelle 24 ore.
L’ipertensione è al secondo posto tra i fattori di rischio modificabili per mortalità legata a ictus ed infarto. Per questo motivo è fondamentale modificare lo stile di vita (ridurre il consumo di sale, dieta sana ed equilibrata, praticando regolarmente attività fisica moderata). Inoltre lo stress psicosociale viene considerato come un fattore di rischio per ipertensione, si segnala l’importanza delle misurazioni pressorie  domiciliari per confermare la diagnosi di ipertensione a fine di smascherare l’ipertensione da camice bianco.
Rispetto alla terapia antiipertensiva attualmente si tende all’uso delle associazioni di più principi attivi in un’unica compressa.
Dott.ssa Florinda Igual Perez
Medico chirurgo, specializzata in Cardiologia ed Ecocardiografia

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