mercoledì 29 novembre 2017

L'alimentazione nell'ipertensione. Una guida per chi è affetto da questa patologia. A cura della Dott.ssa Paola Bassani


Il paziente con una diagnosi d’ipertensione o cardiopatia, in genere, è accompagnato nel fascicolo dei propri esami strumentali e/o ematochimici, con la prescrizione farmacologica e un’ indicazione  generica di dieta “IPOSODICA/ IPOCALORICA”.
Qui la figura specialistica del cardiologo si ferma limitandosi ad accompagnare il paziente con le indicazioni da seguire per un controllo o recessione della patologia diagnosticata, lasciando il paziente nelle mani di una seconda figura, lo specialista in alimentazione che lo formi a un’alimentazione adeguata per il proprio benessere.
Nella maggior parte dei casi un’adeguata dietoterapia e un moderato e costante esercizio fisico possono ridurre la terapia farmacologica oltre a ottenere una diminuzione del peso.
Prima di stabilire un protocollo nutrizionale, è importante che il medico analizzi il paziente complessivamente valutando i vari fattori di rischio quali obesità, diabete, dislipidemie che concorrono negativamente a un effetto peggiorativo delle condizioni cliniche.
Altri fattori da considerare sono l’età anagrafica, la razza, il consumo di alcool e il tabagismo.
Cerchiamo di dare delle linee guida pratiche per aiutare il paziente a sapere effettivamente cosa mangia e quanto sale introduce con quello celato nei vari alimenti oltre a quello aggiunto per dare sapidità.
Tutti, nella spesa quotidiana, dovremmo essere più consapevoli e passare dal carrello PIENO al carrello di QUALITA’, ma, alla presenza di una qualunque patologia, l’attenzione deve essere estrema. Negli alimenti industriali pronti da cuocere o semilavorati, il contenuto di sale è molto elevato. Nella loro conservazione e salatura, viene molto spesso utilizzato il butirrato di sodio mentre nelle bevande e preparazioni dolci è usato il citrato di sodio. Allo stesso modo il glutammato monosodico, etichettato con la sigla E621, viene utilizzato nella maggior parte degli alimenti come esaltatore di sapidità. La liquirizia presenta l’acido glicirrizico che è noto per la proprietà di alzare i valori pressori se consumata in quantità abbondante.  Il consumo di alcol è particolarmente nocivo se associato al consumo di prodotti del tabacco.
Le sigle che vi ho indicato vi saranno utili per comprendere il contenuto delle etichette e poter scegliere un prodotto più semplice che possibilmente ne sia esente.
Allora, cosa mangiare?
Tornando al precedente articolo sulla dieta mediterranea dimenticata, anche qui, abbiamo la soluzione a portata di mano, anche se spesso non riusciamo a coglierla!
E’ bene che capiamo che la DM non è uno specifico programma dietetico, ma uno stile di vita alimentare che è frutto di tradizioni, cultura agricola, condizioni ambientali e stagionalità, e che ha tutti i requisiti per tornare ad essere applicata senza nessuna difficoltà di approvvigionamento o costi aggiuntivi sulla spesa.
Perché cercare la fonte di potassio nelle banane o nell’avocado, quando possiamo avere lo stesso quantitativo mangiando fagioli o noci che fanno parte della DM?
Capitolo a parte è il sale comune da cucina.  Quello più indicato è il sale marino integrale: contiene potassio, iodio, magnesio, rame, fluoro, zinco e bromo. Sala di più e contiene meno sodio. Ultimamente si è creato il mito dei sali colorati (rosa, grigio, nero ecc.)
Che avrebbero degli effetti salutistici in più.  Chiariamo! La composizione salina dei mari è la stessa in tutto il mondo e questi famosi sali sono semplicemente dei prodotti non raffinati che contengono in più lo “sporco” che ne determina il colore come alghe rosse, fango e carbone. La differenza più grande sta nel prezzo, questi sali colorati possono arrivare anche a 70 euro al kilo contro i cinquanta centesimi del nostro sale marino integrale. A voi le conclusioni. Capisco che uno chef abbia bisogno di questi abbellimenti per trovare un effetto cromatico affascinante, ma se parliamo delle nostre tavole quotidiane, sarebbe auspicabile si vestissero di semplicità e chiarezza, facendo spazio al benessere.  Benessere e sane abitudini che s’imparano dall’infanzia e qui una piccola parentesi per ricordare alle mamme, che prima dell’anno di età non dovrebbero aggiungere né sale né zucchero alle pappe. Come per gli adulti, anche per i bambini limitare l’aggiunta di parmigiano nelle preparazioni poiché questo formaggio non è un condimento, ma un alimento. Un cucchiaino è sufficiente, mentre è diversa la porzione di consumo come pietanza.
Il paziente con ipertensione, sceglierà un’alimentazione semplice, sana iposodica, dal pane sciapo, evitando sale aggiunto nelle altre preparazioni. Nella mia pratica clinica una delle cose che consiglio è l’uso di erbe aromatiche fresche per limitare l’aggiunta di sale. Anche un consumo rilevante di pesce, che è naturalmente salato, porta a un risparmio significativo dell’apporto complessivo di sale. Non lessare le verdure, ma stufarle salando poco e aggiungendo aromi (cipolle finemente affettate, pomodori, peperoncino). Ricordate che la verdura non è pasta, dunque l’acqua di cottura, se necessaria, deve essere minima e può sempre essere riutilizzata per minestre, vellutate o sughi vegetariani. Ultima regola ma FONDAMENTALE, è bere! Bere almeno 2 litri di acqua al giorno. Il diuretico più naturale che esiste e in sua mancanza, anche la terapia farmacologica stenta a dare i risultati auspicati. Non basta bere solo se sentiamo caldo, dobbiamo assolutamente ricordarci di bere ogni giorno, specialmente le persone anziane che non sentono tal esigenza .
Per quanto riguarda le tecniche di cottura: Cerchiamo di attenerci a uno stile gastronomico più semplice. Non serve comprare utensili in più per affollare il poco spazio in cucina! Vaporiere, pentole con complicati sistemi di cottura salutari. Evidenziamo invece di non soffriggere, aggiungere olio extravergine alla fine, salare quasi nulla.
Consumare alimenti di stagione, dimenticarsi dei piatti pronti da cuocere e riscoprire il profumo dei fagioli con salvia e aglio che borbottano nella pentola di coccio un sabato mattina. Non vi state facendo solo bene: vi state coccolando in salute.
Riesaminare la propria alimentazione non vuol dire essere privi di piacere, ma scoprirne degli altri!
Ultimo consiglio: tenete un diario pressorio che riporti misurazioni giornaliere, possibilmente allo stesso orario. Occhi chiusi, respiri profondi calmi, e poi la misurazione. Il vostro medico ve ne sarà grato.
A cura della Dott.ssa Paola Bassani
Medico chirurgo specializzata in Scienze dell’alimentazione e Medicina estetica
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